Origine dell'Ambra
Piante simili alle attuali conifere (pini, abeti, sequoie, araucarie) o ad alcune graminacee, alberi preistorici oggi estinti, in seguito a lesioni o fratture dovute alla crescita (o ad altri fenomeni naturali), producevano resina (pece) in gran quantità che confluiva attraverso i canali per andare a depositarsi fra le crepe interne dell'albero o sotto la corteccia. Qualche volta gocciolava al di fuori del tronco, stabilizzandosi gradualmente sulla superficie esterna sotto svariate forme (ad esempio come stalattiti). Cadendo, veniva ricoperta dal terriccio e iniziava il lento processo di fossilizzazione, attraverso un fenomeno di polimerizzazione, che consiste nell'unione di piccole molecole, chiamate monomeri in un'unica "macromolecola" detta appunto polimero. Questo processo conferisce alla resina caratteristiche fisiche e chimiche ben diverse dalla resina originaria. Talvolta la resina inglobava qualche insetto, bolle d’aria o di acqua, e frammenti di vegetali (più raramente piccole lucertole, anfibi, peli o piume), che fossilizzavano insieme alla resina stessa. La flora e la fauna intrappolate nell'ambra ci permettono di tentare una ricostruzione sia della foresta stessa che del clima prevalente nelle zone in cui l'Ambra prosperò. Queste foreste fiorirono diversi milioni di anni fa, sia nelle zone temperate che in quelle subtropicali.
Le prime tracce di piante produttrici di resina (antenate delle attuali conifere) si hanno nel Mesozoico circa 250 milioni anni fa. L'eccezionale secrezione di resina degli alberi, avutasi nel Cretaceo e nel Terziario, che produsse grandi agglomerati di Ambra e, alle volte, persino veri giacimenti, rientra fra i misteri dell’ambra stessa. Fra le cause possiamo pensare ad un improvviso riscaldamento climatico nell'Eocene, a tempeste di vento, a incendi ed anche a fenomeni vulcanici, ma non ci sono possibilità di avere testimonianze certe.
Tremendi terremoti seppellirono le foreste che furono inghiottite sotto gli oceani. La pressione enorme esercitata e i milioni di anni indurirono i blocchi e le gocce di resina; l'olio essenziale che conteneva si trasformò e oggi è una materia dura come la plastica di una inimitabile luminosità solare e dal profumo d'incenso quando brucia.
Se la resina nel corso del tempo non subisce schiacciamenti o fratture, con conseguente esposizione delle inclusioni agli effetti negativi dell'aria, allora persino le strutture interne degli organismi si possono conservare. Non hanno subito la mineralizzazione grazie alla struttura stessa dell' Ambra. I processi di polimerizzazione crearono una struttura impenetrabile alle soluzioni minerali. I tessuti degli organismi inclusi in Ambra subiscono un processo di mummificazione grazie ai composti chimici contenuti nella resina ancora fresca che impediscono lo sviluppo di batteri decompositori. Queste qualità antibatteriche naturali della resina erano già conosciute nell'antichità: gli Egizi la usavano, infatti, nella conservazione delle mummie!
Sepolta sotto strati di terra e di sabbia oggi ritorna alla luce, risalendo alla superficie dai fondali marini, o estratta dagli strati in cui si trova. Anticamente la resina veniva pescata con delle reti da pescatore in quanto il moto ondoso del mare la staccava dalle rocce madri.
Il campione di Ambra più grosso è stato estratto in Svezia e pesa circa 10,5 kg. Esiste anche della resina semifossilizzata, prodotta ancora oggi nelle regioni temperate, da diverse specie di latifoglie e raramente da conifere. Ha meno di 3-4 milioni di anni e contiene anch' essa resti organici. Questa resina viene chiamata copale (o coppale) e si distingue dall'ambra per la morbidezza, per il colore molto chiaro e perché si scioglie facilmente nei solventi organici. Il nome deriva da copalli che significa incenso. A differenza dell'ambra, il copale è molto più tenero ed è solubile.
L'ambra si trova in varie parti del mondo e presenta età diverse.Vi sono depositi di ambra di età Terziaria principalmente nella Repubblica Dominicana (15-40 milioni di anni), in Cina, nel Baltico e in Tailandia (40-50 Ma), in Messico e in Sicilia (22-30 Ma). L'ambra del Cretaceo si trova in Medio Oriente (115-135 Ma), nel New Jersey (75-125 Ma), in Siberia (80-115 Ma), in Canada e in Alaska (70-80 Ma).
L'ambra fossilifera più antica è dell'età Carbonifera (360-286 Ma), periodo geologico antecedente la comparsa delle angiosperme, di cui le conifere fan parte. Questa ambra presenta caratteristiche chimiche simili alle ambre più recenti, indicando che i meccanismi biologici in grado di produrre queste resine erano già presenti antecedentemente l'evoluzione delle angiosperme.
Le due principali fonti dell'ambra sul mercato odierno sono i Paesi Baltici e la Repubblica Domenicana. L'ambra dei Paesi baltici è più antica, di migliore qualità e perciò preferita sul mercato. La più grande miniera della regione baltica si trova in Russia ad ovest di Kaliningrad. L'ambra baltica di trova in Lituania, Lettonia, Estonia, Polonia, Russia e a volte dilavata sulle rive del mar Baltico fino alla Danimarca, alla Norvegia e all'Inghilterra. La sua lavorazione è diffusa nei paesi appartenenti all'ex Unione Sovietica, in Germania, in Italia ed in Oriente.